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Branche di castagno europeo disseccate a causa di Cryphonectria parasitica (Foto di: Luana Giordano, Laboratorio del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia)

Cancro corticale del castagno (Cryphonectria parasitica)

Cryphonectria parasitica (Murrill) M.E. Barr [ex Endothia parasitica (Murrill) P.J. Anderson & H.W. Anderson] è un fungo ascomicete agente del cancro corticale del castagno (in inglese chestnut blight).

Cryphonectria parasitica rappresenta ancora oggi una delle principali problematiche fitopatologiche del castagno europeo (Castanea sativa).

Cryphonectria parasitica è stato segnalato per la prima volta a New York nel 1904, ma la sua introduzione negli USA viene fatta risalire al 1890, probabilmente attraverso l’introduzione di piantine da vivaio di castagno cinese (Castanea crenata) e castagno giapponese (C. mollissima) rispettivamente da Cina e Giappone. Il patogeno si è rapidamente diffuso nel continente americano con effetti distruttivi in tutte le foreste di castagno americano (Castanea dentata). Dagli USA è stato in seguito introdotto in Europa, dove è stato segnalato per la prima volta in Belgio nel 1924 ed in Italia nel 1938 nei pressi di Genova su castagno europeo. In circa 50 anni C. parasitica si è diffuso in tutto l’areale castanicolo europeo ed in soli 12 anni in tutto il territorio nazionale.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di C. parasitica visualizza la mappa dell’EPPO.

La malattia si manifesta con il progressivo disseccamento e con la morte di rami, branche o dell’intera pianta. Tutti gli organi legnosi della pianta, con l’esclusione delle radici, sono suscettibili alla malattia e con essi anche i ricci. Cryphonectria parasitica colpisce tanto le piante adulte quanto i giovani polloni. I cancri si manifestano dapprima con la comparsa di caratteristiche tacche rosso mattone ed in seguito con la formazione di profonde fenditure longitudinali che interessano porzioni sempre maggiori dell’organo colpito fino a determinarne la morte (cancro letale). In corrispondenza delle fenditure è possibile osservare pustole rosso-arancioni di 1,5-2 mm di diametro che erompono dalla corteccia e che rappresentano le fruttificazioni asessuali del patogeno; le stesse possono essere osservate sul materiale di risulta delle potature lasciato a terra costituendo un’importante fonte di inoculo. Al di sotto della corteccia è possibile osservare necrosi più o meno estese accompagnate dalla presenza di un micelio di colore giallo-crema disposto a ventaglio. Al di sotto dei cancri, si verifica frequentemente l’emissione di rami epicormici.

Talvolta è possibile osservare una seconda tipologia di cancri, detti cancri non letali, dovuti ad una forma ipovirulenta del fungo, che proprio in virtù della sua minore virulenza non è in grado di determinare la morte dell’organo colpito o dell’intera pianta. Tali alterazioni interessano gli strati più superficiali della corteccia, lasciando inalterati gli strati profondi, il cambio ed il legno e dando così origine ad un cancro detto “cicatrizzato”. Le forme ipovirulente del fungo sono in grado, in certe condizioni, di “neutralizzare” le forme virulente, convertendo cancri potenzialmente letali in cancri non letali.

Sulle querce (Quercus spp.) i cancri sono meno visibili e le piante non vanno incontro a morte; tuttavia, le piante infette possono costituire un’importante fonte di inoculo.

Particolarmente suscettibili alle infezioni da C. parasitica sono il castagno americano e quello europeo, più resistenti sono i castagni cinese e giapponese. Il patogeno è stato segnalato anche su diverse specie del genere Quercus.

Dopo la sua introduzione, i danni dovuti a C. parasitica sono stati enormi tanto nel continente americano quanto in quello europeo. Nel primo caso ha provocato in pochi decenni la quasi totale scomparsa del castagno americano e ne ha drasticamente ridotto la diffusione. In Europa, Italia compresa, la diffusione di C. parasitica ha comportato un progressivo abbandono della castanicoltura nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale e fino alla fine degli anni ‘70, quando la diffusione naturale delle forme ipovirulente del fungo ha fatto vedere i primi risultati, incoraggiando una lenta ma progressiva ripresa della castanicoltura.

Cryphonectria parasitica è un tipico patogeno da ferita che penetra in modo particolare attraverso i parenchimi all’ascella dei rami, le cicatrici in corrispondenza di rami spezzati o tagliati, la base delle piante, le ferite da innesto sulle giovani piante da frutto e i tagli di potatura su piante di maggiori dimensioni. Può sopravvivere a lungo anche su materiale di risulta sufficientemente umido (es. piante abbattute o residui di potatura) lasciato a terra.

La diffusione del patogeno su scala locale è garantita dall’acqua piovana, dagli insetti, dagli acari, dalle lumache, dagli uccelli e dai mammiferi arboricoli che svolgono un ruolo chiave nel trasporto dell’inoculo fungino. La diffusione naturale sulla media e sulla lunga distanza è invece garantita dal vento. Il commercio di tronchi di castagno e quercia, nonché di piante intere costituisce un’ulteriore forma di diffusione a distanza del patogeno. È da notare che è stata anche dimostrata la presenza del fungo in forma asintomatica su giovani rametti di castagno.

In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia effettua attività di sorveglianza sul materiale a rischio ed in particolare nei vivai.

Europea

Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/2072 della Commissione del 28 novembre 2019 che stabilisce condizioni uniformi per l’attuazione del Regolamento (UE) 2016/2031 relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante che colloca C. parasitica tra gli organismi nocivi da quarantena rilevanti per le seguenti zone protette, Repubblica Ceca, Irlanda, Svezia e Regno Unito (allegato III) e tra gli organismi nocivi regolamentati non da quarantena (ORNQ) rilevanti per l’Unione (allegati IV e V). Il presente Regolamento di Esecuzione fornisce anche specifiche indicazioni sulla movimentazione del materiale di moltiplicazione di castagno.