Web Content Viewer (JSR 286) 15min

Azioni
Caricamento...
Cancro resinoso del pino da Fusarium circinatum (Foto di: EPPO Global Database, 2021)

Cancro resinoso del pino (Fusarium circinatum)

Fusarium circinatum Nirenberg & O’Donnell (syn. Gibberella circinata Nirenberg & O’Donnell) è un fungo ascomicete agente del cancro resinoso del pino (in inglese pitch canker).

Rappresenta una seria minaccia a causa della presenza in Europa di vaste superfici forestali formate da piante suscettibili e di condizioni climatiche favorevoli all’insediamento del patogeno.

Fusarium circinatum è di origine nordamericana e si è rapidamente diffuso in quasi tutti i continenti, Europa inclusa. La prima segnalazione risale al 1986 in California ed attualmente è presente in USA, Messico, Haiti, Uruguay, Cile, Sud Africa, Giappone e Sud Corea. In Europa è stato segnalato per la prima volta nel 2005 in Spagna e successivamente in Portogallo (2007), ma la sua diffusione è in entrambi i casi piuttosto limitata. Al contrario, i focolai segnalati in Italia (Puglia) e in Francia, rispettivamente nel 2007 e nel 2008, sono stati dichiarati ufficialmente eradicati grazie alle misure fitosanitarie intraprese tempestivamente.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di F. circinatum visualizza la mappa dell’EPPO.

I sintomi della malattia si possono osservare nel corso di tutto l’anno su piante di qualsiasi età sia in vivaio che in pieno campo. Nelle piante adulte si osservano cancri a livello dei getti, delle branche e talvolta del fusto spesso accompagnati da abbondanti emissioni di resina (da cui il termine inglese pitch); se il cancro interessa l’intera sezione di una branca o del fusto, tutta la parte distale dissecca. Infezioni multiple a carico delle branche possono portare ad un significativo e generalizzato deperimento della chioma e talvolta alla morte dell’intera pianta. La rimozione della corteccia in corrispondenza dei cancri rivela la presenza di tessuti imbruniti (necrosi) impregnati di resina. Quando la pianta non muore, si osserva un significativo rallentamento della crescita ed un deturpamento del portamento. Gli aghi in genere vanno incontro ad ingiallimento e a caduta precoce (filloptosi).

Le radici manifestano sintomi di imbrunimento simili a quelli indotti da altri agenti di marciumi radicali. Quando buona parte dell’apparato radicale è interessata dall’infezione ed il patogeno raggiunge il colletto, si osserva un progressivo ingiallimento della chioma.

Le giovani piantine presentano alterazioni cromatiche a carico degli aghi che virano dal verde brillante al verde pallido, poi al giallo ed infine al bruno; quando l’intero apparato radicale è compromesso, le piantine vanno incontro a morte. Talvolta, seppur infette sono del tutto asintomatiche.

Anche i semi possono risultare infetti, ma il fungo può essere presente in forme quiescenti non facilmente identificabili.

Tutte le conifere del genere Pinus possono essere colpite, seppur con differenti livelli di suscettibilità. Tra gli ospiti principali si annoverano il pino d’Aleppo (Pinus halepensis), il pino marittimo (P. pinaster), il pino di Monterey (P. radiata), il pino strobo (P. strobus) e il pino silvestre (P. sylvestris). Fusarium circinatum è stato anche segnalato su Douglasia (Pseudotsuga menziesii) e recentemente è stata dimostrata la suscettibilità al patogeno da parte di giovani piantine di abete rosso (Picea abies).

I danni sono associati ad una significativa riduzione dell’accrescimento delle piante e conseguentemente della qualità del legno nonché ad un’elevata mortalità. Fusarium circinatum può anche infettare i semi di Pinus spp. e può causare la moria dei semenzali in vivaio.

Fusarium circinatum penetra nei tessuti dell’ospite attraverso ferite meccaniche o i fori dovuti all’azione di insetti del legno. Le infezioni si verificano per lo più in estate in condizioni di temperatura e umidità elevate. La diffusione naturale del patogeno da una pianta all’altra è favorita dal vento e dall’azione vettrice degli insetti. Sulle lunghe distanze, invece, la diffusione avviene attraverso la movimentazione di materiale vegetale e semi infetti o vettori associati a materiale legnoso non lavorato; il fungo può anche sopravvivere nel suolo.

Tutti questi aspetti associati alla possibilità di avere piantine infette asintomatiche e forme quiescenti del patogeno a livello dei semi, rendono il suo potenziale di dispersione e di insediamento molto elevato ovunque siano coltivati pini sensibili. È da notare che molti casi di prime segnalazioni sono stati riscontrati proprio nei vivai.

In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia per individuare l’eventuale presenza del patogeno effettua una sorveglianza del territorio sia in ambito forestale che sul verde pubblico prediligendo quelle aree che potrebbero essere a rischio di introduzione ed effettua il controllo delle piante ospiti nei vivai della regione.

Europea

Decisione di Esecuzione (UE) 2019/2032 della Commissione del 26 novembre 2019 che stabilisce misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione di F. circinatum.