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TRSV

Nepovirus nicotianae (Tobacco ringspot virus - TRSV)

Nepovirus nicotianae (syn. Tobacco ringspot virus - TRSV) è il virus agente della maculatura anulare del tabacco. Ha un’ampia gamma di ospiti ed è stato segnalato su più di 100 specie diverse sia erbacee che legnose; tra le specie più sensibili si annovera Vitis vinifera. TRSV ha come agenti vettori nematodi afferenti al complex Xiphinema americanum sensu lato (famiglia Longidoridae).

La maculatura anulare del tabacco è stata osservata per la prima volta nel 1917 in Virginia (USA), ma il suo agente eziologico è stato descritto soltanto 10 anni dopo. Dai primi focolai di infezione in America centro-orientale, il virus si è via via diffuso in tutto il resto del mondo per lo più attraverso la movimentazione di materiale infetto proveniente proprio dal Nord America.

Per quanto riguarda l’areale europeo, l’attuale presenza del patogeno non è certa in virtù del fatto che le infezioni possono rimanere asintomatiche in molte specie ospiti. Tuttavia, TRSV è presente in diversi paesi come Lituania, Polonia ed Olanda. In Italia TRSV è stato segnalato per la prima volta nel 2011 su piante di Aeonium in un giardino privato vicino a Salerno (Campania). Nel 2023, TRSV è stato rilevato su una pianta di melo importata dal Nord America in Alto Adige durante un’ispezione di routine per la ricerca di virus da quarantena da parte del Servizio Fitosanitario della Provincia Autonoma di Bolzano.

Per maggiori informazioni sulla diffusione di TRSV visualizza la mappa dell’EPPO.

TRSV si diffonde sistematicamente nei tessuti dell’ospite e pertanto è possibile riscontrarlo in tutte le parti della pianta inclusi i semi ed il polline. La tipologia e la gravità di sintomi causati da TRSV dipendono da diversi fattori quali il ceppo virale, la specie ospite, la cultivar, lo stadio di sviluppo, nonché le condizioni ambientali.

Le infezioni da TRSV possono risultare asintomatiche, come nella maggior parte delle piante ornamentali ed erbe infestanti, o determinare la comparsa di sintomi da lievi a gravi. Va peraltro sottolineato che i sintomi indotti da TRSV sono tipici anche di altri nepovirus e di alcune altre specie di virus.

Negli ospiti sensibili, sintomi comuni sono rappresentati da macchie o striature necrotiche, ma a seconda della specie il quadro sintomatologico può cambiare sensibilmente. Nella soia si riscontra un grave arresto della crescita, la curvatura della gemma terminale, la necrosi di altre gemme o l’aborto del baccello. Nella vite si manifestano deformazioni fogliari, striature delle nervature, macchie clorotiche, tralci rachitici e declino generale; le piante presentano inoltre una ridotta produzione di acini, che si sviluppano in modo disomogeneo e deformati, e le cime risultano più sensibili al gelo nei climi più freddi. Nel mirtillo si osservano piante rachitiche con macchie clorotiche e necrotiche a carico delle foglie, deperimento del fusto, ridotto vigore, defogliazione e foglie apicali distorte ed increspate; i frutti rimangono piccoli ed immaturi. Nel tabacco si osservano piante rachitiche ed una significativa riduzione in termini di resa e qualità. Infine, nelle cucurbitacee a livello fogliare compare un caratteristico mosaico da lieve a grave con macchie clorotiche; la produzione è ridotta con frutti piccoli e per lo più deformati.

TRSV ha un’ampia gamma di ospiti; è stato segnalato su più di 100 specie diverse sia erbacee che legnose, incluse alcune erbe infestanti. Tra le specie più suscettibili sulle quali può causare seri danni si annoverano il mirtillo, la vite e la soia; in misura minore i sintomi della malattia sono stati segnalati anche su tabacco e su diverse specie di cucurbitacee (es. melone, cetriolo, cocomero, zucca). In piante ornamentali ed erbe infestanti, le infezioni restano spesso asintomatiche.

L’impatto economico di questo virus è dovuto da un lato al deperimento delle piante e dall’altro alla perdita di produttività. Ad esempio, nel caso della soia le perdite produttive possono variare dal 25% al 100%; sebbene rilevato in passato sia in Canada che negli Stati Uniti, fortunatamente TRSV non è molto diffuso su soia. Nella regione EPPO, TRSV è considerato un rischio soprattutto nel caso della vite. Nel suo areale di origine, TRSV ha un’importanza economica limitata su vite in quanto vengono generalmente coltivati ibridi interspecifici che mostrano una certa resistenza o tolleranza al virus; inoltre, in America vengono utilizzati portainnesti più resistenti o tolleranti anche a Xiphinema americanum sensu lato (famiglia Longidoridae), prevenendo così le infezioni da TRSV.

La principale via di diffusione del virus sulle brevi distanze è attraverso l’azione vettrice di nematodi afferenti al complex Xiphinema americanum sensu lato, ectoparassiti migratori che vivono a livello delle radici delle piante nel terreno. Questi nematodi sono provvisti di uno stiletto impiegato per l’alimentazione attraverso il quale possono acquisire e trasmettere i virus, in particolare i nepovirus ai quali TRSV afferisce.

Altrettanto efficaci vie di diffusione sono rappresentate da semi infetti, polline ed insetti (es. afidi, tripidi). La trasmissione per innesto di ospiti legnosi e per propagazione vegetativa di ospiti erbacei e legnosi è stata a sua volta dimostrata.

Sulle lunghe distanze, è invece la movimentazione di piante, innesti e semi infetti a rappresentare la principale via di diffusione di questo virus. Peraltro, un elevato rischio di diffusione è legato alla commercializzazione di ospiti infetti asintomatici, come spesso accade per molte piante ornamentali e genotipi tolleranti di mirtillo e vite.

La sorveglianza rappresenta un aspetto fondamentale per individuare tempestivamente eventuali introduzioni del parassita. In linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento, il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia effettua controlli sul materiale a rischio.

Non esiste attualmente una normativa specifica riguardante TRSV.

Con il Regolamento di Esecuzione (UE) 2024/2004 della Commissione del 23 luglio 2024, TRSV è stato rimosso dall’elenco degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione in quanto non soddisfa più le condizioni di cui all’articolo 3 e all’allegato I, sezione 1, del Regolamento (UE) 2016/2031 per quanto riguarda il criterio dell’impatto economico, ambientale o sociale inaccettabile sul territorio dell’Unione.

Tuttavia, TRSV soddisfa i criteri per gli organismi nocivi regolamentati non da quarantena (ORNQ) di cui all’articolo 36 e all’allegato I, sezione 4, del Regolamento (UE) 2016/2031 in relazione ad alcune piante ospiti.